martedì 16 febbraio 2016

Alice Vezzali - Chi ha paura della censura?

Ti invito ad associare la parola censura ad una immagine...non barare (mi raccomando) deve essere la prima che ti viene in mente!
Provo ad indovinare: hai pensato a delle catene? O forse ad un bavaglio o ad un tipo losco che distrugge preziosi manoscritti?

Sono sicura che non hai visualizzato un paladino della Giustizia. Perchè?
Sei davvero così sicuro che la censura abbia sempre e per forza una accezione negativa?

Facciamo un po' di ricerche:
Costituzione italiana - so che la conosci a menadito ma repetita iuvant – art. 21, co. 1 “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”.
Ah, ottima notizia puoi dire tutto ciò che ti aggrada, quando, come e dove ti pare…vedi i padri costituenti? Loro si che erano garanti dei diritti dell'uomo!
Sempre Costituzione italiana - so che la conosci alla perfezione ma repetita semper iuvant – art. 21, co. 6 “Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.”.

Ed è qui che casca l'asino!
Già ti sento mormorare che il concetto di buon costume è troppo manipolabile ed indeterminato e si presta a facili strumentalizzazioni; e non parliamo poi del termine “reprimere” che fa subito regime dittatoriale. Vedi? I soliti italiani: fatta la legge fatto l'inganno!

Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo – qui non si scherza! - art. 19, co. 1 “Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, riceve e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”.

Ecco! Finalmente, basta limiti, basta futili restrizioni...siamo sicuri?
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo – qui si continua a non scherzare - art. 29, co. 2 “Nell’esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sono stabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento e il rispetto dei diritti e delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, dell’ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica.”.

Orpo, che elenco di limiti...meglio la Costituzione che mette come unico limite il buon costume, vero?
Dai, lo so che stai pensando che non è colpa tua se il mondo è pieno di bacchettoni e di menti frigide.

Che le tue poesie, testi, scritti, registrazioni, comizi, dialoghi con lo specchio, soliloqui e sproloqui vari non possono nuocere perché l'arte è libera, libero ne è l'insegnamento (bravo, lo so che hai colto anche questa citazione della nostra Costituzione) e ogni manifestazione artistica anche culturale e ciò non può che essere un arricchimento per le menti.

Ah, le menti! Pieno è il mondo di menti brillanti, sensibili, geniali.
Beh, se è per questo, il mondo è anche pieno di menti facilmente plasmabili, fragili o malate, che non sono in grado di recepire criticamente una manifestazione di pensiero altrui.
E ti dirò di più, il mondo è ancora più pieno di menti permalose, irritabili e poco inclini alla burla. Menti violente, menti irrazionali.

Ti sei mai chiesto quante cose frullano nella testa degli altri? Vuoi veramente sapere cosa frulla nella testa degli altri?
Forse, e specifico forse, sbirciando nel cranio del Dalai Lama potrebbe essere più facile trovare perle di pace e serenità rispetto a quello di Jihadi John.

Ora, sii onesto. Ritieni veramente che tutti possano esprimere TUTTO ciò che pensano?
Che la censura vada debellata in tutto e per tutto?
Se rispondi si (incondizionatamente però) ti ammiro, perché non è da tutti accettare serenamente, ad esempio, di essere pesantemente e pubblicamente insultati.
Cosa dici? Se ti do del pirla non è arte ma è ingiuria/diffamazione? Beh, allora te lo canto “lallalero trallalà sei un pirla quaraqua qua” - che la musica sia un'espressione artistica non ci sono dubbi – così siamo tutti felici e tu ti senti già meno pirla.

Io rispondo no. La censura deve rimanere.
Per impedire che venga mascherata da espressione artistica qualsiasi forma di apologia di reato; che si strumentalizzi quanto di più poetico la nostra millenaria cultura ha saputo donarci per fomentare violenza, follia ed odio.
Perchè l'arte è arte e non può essere il paravento delle cazzate.
Altrimenti saremmo tutti artisti (e in circolazione ce ne sono veramente già tantissimi).

Se hai paura della censura probabilmente è perché intimamente sai che quello che stai per esprimere al 99% è vietato dal codice penale o da altre leggi...a piacimento.
Ecco, fermati finché sei in tempo, passa al pensiero successivo, che il tuo pensiero quello sì che è libero e nessuna censura (se non tu stesso) lo potrà mai fermare.

Nota. Questo articolo è intenzionalmente provocatorio e superficiale nel trattare un tema straordinariamente articolato ed affascinante come quello della libertà di espressione vs la censura in tutte le sue forme. Occorrerebbe delimitare sia il luogo (la libertà di espressione in Olanda e in Siria è diversa) sia il periodo temporale (Negli anni '40 era più difficile esternare senza conseguenze le proprie idee rispetto ad oggi) tanto per iniziare.
L'intento è quello di evidenziare come la libertà di espressione nella sua più larga accezione non può che avere limiti per evitare degenerazioni e tutelare i soggetti deboli.
Ciò non significa, per contro, che la censura debba fungere da mannaia contro tutto ciò che si discosta dal pensiero dominante.


ALICE VEZZALI


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