martedì 16 febbraio 2016

Gabriele Xella - Apri le finestre

Il poeta Allen Ginsberg scrive “ la schiettezza pone fine alla paranoia”, “il dentro del cranio vasto come l’universo”.
Pensandomi e liberandomi come un uccello ingabbiato da queste parole, sarò cosi reale come verità che pone pietra su pietra, zolla su zolla, da non poter tornare indietro. Librandomi.
Se la parola censura e tutto il suo interno esiste, essa esiste come verità assoluta, intendo è dentro – malgrado – ognuno di noi, sin dalla nascita e dai
primi scoprimenti della vita. Ed è costanza martellante, aurea genitoriale e catasto di ogni regola morale spiccia non scritta ma cristianamente 
regolata da una fantasmica società.
Non posso affondare sulle questioni mondiali, non conoscendone appieno i sistemi di linfa di cui la censura si nutre – so, e sappiamo, come in alcuni parti del mondo essa porti alla carcerazione, alla morte !!, alla depennazione dei diritti, al silenzio come mano alla bocca che stringe forte, dell’universo femminile deriso e violato, al non detto. So, e sappiamo che resistono ed esistono taciti accordi tra forze politiche, stampa, relazioni, media, partitiche differenze ideologiche azzerate per far convogliare tutto verso la grande menzogna, la più bieca menzogna alle spalle di chi alza il grido, alza la mano, ponendone la questione alla luce del sole, alla luce della luce veritiera! – e mi fermo sotto la strada di casa, nella città, nelle luci di occidente. La paranoia della censura!
Sin da bambini sono poste regole, dogmi – e questo non è un male, un ragazzo che conosce la via di casa potrà sempre allontanarsi dove vuole – ma, entrando, ciò che ci fa diventare menti pensanti libere è coltivare l’amore, la luce, l’immaginazione, la passione, la curiosità! La curiosità!! Pura e vera linfa della mente, che insegna ad approfondire i segreti, i sistemi, e nello scontro adulto della vita, a indagare, a capire il vero, il dietro delle cose, il reale. Per cambiare e trovare pace. La vita è lucentezza, la vita è sofferenza. A noi scegliere i pesi e i ricami.
Bene, i giorni che vedo nelle mie città sono silenzi, ci si è abituati a non confrontarsi, a frettarsi per  una foto, ad un apparente sensorialità felice, ma ancora e ancora oggi i ricchi sono più ricchi e i poveri sempre più poveri, e i bar sempre più vuoti e silenziosi. Le piazze manifestano a massa, ma non si parlano. Forza per il potere della censura! La censura come nebbia, come ghiaccio secco, si muove tra noi guidata dai potenti – uomini instupiditi dal potere e credenti della bugia buona che non vinceranno mai – per rendere fertile il loro appezzamento. Media corrotti, libertà di stampa effimera, partiti di cartone, facce col cerone – e non esistono differenze sappiate - pronte a togliere quella curiosità al bimbo che esce sul mondo.
Ma noi lo sappiamo! Sappiamo la verità! E la scriviamo nel nostro cuore di modo che la nostra bocca parli in automatico! 
La censura è una tremenda paura! Una paura che si ha dentro!! Di non saper spiegare a domande di cui spaventano le risposte, e – una volta divenuta “lavoro” – paura di essere scoperti, presi, come la pericolosità di una diga e un rubinetto aperto!
L’immaginazione scardina i confini, la curiosità dona raccolti, create armi col vostro cuore, create lunghe spade di fiori e sorrisi, andando incontro a questa loro paura, il male che ci si farà sarà meno doloroso, meno rapace, meno silenzioso sempre delle vostre grida canto.
Decidete quale sia l’intonazione del vostro canto, e non abbiate paura di andare dentro voi. Li, non esistono segreti. Solo orizzonti, dove poter scoprire, che poeticamente la sofferenza della vita può essere anche guidata dalla leggerezza di farfalla.


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.